
Il concerto di Brunori Sas di ieri sera al Volkshaus di Zurigo ha fatto registrare un quasi tutto esaurito, un risultato di grande rilievo considerando che si tratta della prima uscita internazionale della carriera dell’artista. Un passaggio importante, che arriva nella fase conclusiva del tour italiano ed europeo e che conferma la capacità del cantautore di parlare anche a un pubblico oltreconfine senza snaturare la propria identità.
La tappa zurighese si inserisce in una serie di date europee che hanno portato Brunori Sas a Barcellona, Londra, Bruxelles, Parigi e Berlino, città nelle quali il riscontro è stato significativo. Dopo Zurigo, il tour proseguirà con l’ultima data svizzera in programma domenica 21.12.2025 a Lugano, al Palazzo dei Congressi, nell’ambito del LAC. Anche in questo caso, i biglietti sono esauriti da tempo.
Sul palco del Volkshaus, Brunori Sas si presenta con uno spettacolo essenziale e curato, nel quale la componente visiva resta volutamente discreta. Il palco, semplice e raccolto, ospita una band di otto elementi e rimanda idealmente all’immaginario dell’ultimo album, senza ricorrere a schermi invasivi o soluzioni spettacolari. La scelta è chiara: lasciare spazio alle canzoni e alle parole.
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di Mario Parisi e Luca Cocchiero
Fin dai primi brani emerge uno degli elementi che da sempre caratterizza i concerti di Brunori, ovvero la capacità di alternare registri emotivi molto diversi. L’intensità della scrittura convive con un’ironia costante, spesso rivolta verso se stesso, il pubblico e i meccanismi del live. I monologhi non interrompono il concerto, ma ne diventano parte integrante, creando un dialogo diretto e continuo con la sala.
Brunori gioca con il ruolo del cantautore, con le aspettative degli spettatori e con le dinamiche dell’industria musicale, ma quando arrivano le canzoni il tono cambia. I brani più incisivi colpiscono per la forza delle immagini e per una scrittura che non cerca scorciatoie, capace di affrontare temi personali e collettivi con lucidità e sensibilità. La parte più energica del concerto si alterna a momenti più intimi, costruendo un equilibrio che tiene alta l’attenzione per tutta la durata dello spettacolo. Il pubblico di Zurigo risponde con partecipazione e attenzione, accompagnando i passaggi più noti e seguendo con rispetto quelli più riflessivi. Si percepisce una platea eterogenea, composta sia da connazionali sia da spettatori che si avvicinano per la prima volta al mondo di Brunori Sas, segno di una curiosità che va oltre il semplice evento.
Nel finale, il concerto si chiude mantenendo la stessa coerenza narrativa che lo ha attraversato dall’inizio. Nessun effetto superfluo, nessuna ricerca di stupore artificiale. Solo canzoni e parole, portate sul palco con consapevolezza e misura. Il quasi tutto esaurito del Volkshaus rappresenta quindi un segnale incoraggiante per questo primo capitolo internazionale. Brunori Sas dimostra che il suo percorso, costruito nel tempo con coerenza e personalità, può trovare ascolto anche lontano dall’Italia. Con la data di Lugano ormai imminente e il tour europeo vicino alla conclusione, questo passaggio segna una tappa significativa nella crescita di un progetto artistico che continua a evolversi restando fedele a se stesso.