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Autunno in Friuli Venezia Giulia: alla scoperta della Carnia

Ampi spazi naturali, vette mozzafiato e valli spettacolari, ma anche antiche tradizioni e un patrimonio culturale che si è conservato nel tempo, una zona tutta da scoprire.
Autunno in Friuli Venezia Giulia: alla scoperta della Carnia
Autunno in Friuli Venezia Giulia: alla scoperta della Carnia

La Carnia è una regione storico-geografica prevalentemente montana, situata nella parte nord-occidentale della provincia di Udine, nella regione del Friuli, comprendente buona parte delle Alpi Carniche. Con le sue valli alpine, i cui comuni, nell'ambito della regione, afferiscono amministrativamente tutti all''Unione Territoriale Intercomunale della Carnia. Confina a nord con l'Austria; a sud con la provincia di Pordenone; a ovest con la regione Veneto; a est con il Canal del Ferro-Val Canale, anch'esse in provincia di Udine. Ricca di luoghi naturali, ma anche di storia e di arte, di eventi e tradizioni, la Carnia, offre molteplici opportunità per il tempo libero lungo l'intero arco dell'anno. Sono molto estese le foreste, costituite in massima parte da abeti, faggi e larici; i pascoli si trovano per lo più in alta quota, in pendii soleggiati ma non adatti all'agricoltura. La Carnia vanta numerose ricchezze naturali grazie all'assenza di grossi centri industriali e per l'attiva opera di tutela di enti ed associazioni ambientaliste. Si nota un cambiamento  di vegetazione man man con l'aumentare della quota. Fino a 400 - 500 metri di altitudine salgono i boschi di rovere e di castagni e le macchie e le colture della zona submontana; ben presto subentra la flora montana ed è per eccellenza la zona delle foreste: faggete, abetine e pinete. Per chi ama ardite scalate alpinistiche, come per chi è alla ricerca di più facili escursioni le Alpi Carniche e le Dolomiti Friulane sono un luogo di vacanza ideale. Si possono scoprire a piedi, in mountain bike o a cavallo d'estate, con gli sci o le ciaspe d'inverno, percorrendo agevoli sentieri ben segnalati o emozionanti percorsi su creste spettacolari. Borghi, torrenti, laghi, montagne, boschi e vallate offrono occasioni di vacanza in tutti i periodi dell’anno. Si può andare in giro a piedi, a cavallo o in bici in primavera ed estate o godersi le innumerevoli piste di sci in inverno. Le 10 cose da vedere:

Arta Terme

Arta Terme

Come suggerisce il nome, è un piccolo centro abitato conosciuta fin dall’antichità per la presenza di una fonte di acque sulfuree già in epoca romana, oggi ospita un rinomato centro termale specializzato in trattamenti della salute e del benessere. Il borgo è adagiato su di una sorgente di acqua solforosa, che regala cure e benessere da millenni. Lo stabilimento termale è aperto tutto l’anno, e grazie alla sua posizione strategica ai piedi del Monte Zoncolan, Arta è anche un centro sciistico attrezzato e la base di partenza per escursioni e passeggiate adatte a tutta la famiglia. Un week end o una settimana ad Arta Terme sono l’occasione ideale per scoprire il paesaggio incontaminato della Carnia a piedi, in bicicletta o a cavallo. Gli amanti di arte e storia resteranno affascinati da Zuglio, lo lulium Carnicum, la città romana più a nord di Italia: posta lungo la via Iulia-Augusta, l’asse viario cha partiva da Aquileia fino al Norico, Zuglio è stata, nel periodo romano, un fiorente centro economico e commerciale. Qui si possono visitare i resti di due basiliche paleocristiane e la suggestiva Pieve Matrice di San Pietro. La pieve, considerata la chiesa madre di tutta la Carnia e risale al 1312. Tra i tesori custoditi all’interno sono da non perdere il grande Cristo Ligneo del 1550 e la conversione di San Paolo, che risale al 1500.

Il borgo di Sauris

Prosciutto San Daniele

Tra i borghi autentici della Carnia, Sauris è unico. Immerso in una verde conca circondata da una corona di monti stagliata sul lago, Sauris ha un fascino davvero magico, di quelli che ti rimangono nel cuore. I vicoli di Sauris sono silenziosi, curati, punteggiati da chiese e piccole cappelle tra le facciate delle case, decorate con affreschi votivi. In più, Sauris è un’isola alloglotta: significa che i suoi abitanti parlano e si tramandano da secoli una lingua molto particolare, che deriva dal tedesco.  D’estate i numerosi sentieri verso le malghe offrono diverse opportunità per camminare all’aria aperta. Deliziosi alberghi, dai tipici tratti architettonici, completano l’offerta dell’area, accogliendo i visitatori in una dimensione accogliente e familiare. Tipicamente locale è il prosciutto di Sauris, conosciuto e apprezzato per la sua gustosa sapidità. A questo prodotto è dedicata anche una festa gastronomica, che si svolge nel mese di luglio e che fa accorrere ogni anno migliaia di visitatori. Per gustarlo al meglio, vi consigliamo di accompagnarlo con l’ottima birra artigianale prodotta in loco da assaggiare nei diversi locali di Sauris o da acquistare per portarsi a casa una vera e propria golosità saurana. E poi, da assaggiare gli gnocchi di zucca con ricotta affumicata, il formaggio di malga, prodotto da latte crudo di mucche che pascolano liberamente negli altipiani vicini, e soprattutto il prosciutto IGP di Sauris, affumicato naturalmente con legno di faggio. Queste delizie si sposano perfettamente con le birre del piccolo birrificio artigianale: l’acqua del luogo, ricca di sali minerali, dà vita a una varietà di birre non fermentate che davvero meritano di essere assaggiate.

Il borgo di Sutrio

Come molti altri gioielli nascosti della Carnia, Sutrio fa parte dell’associazione dei borghi autentici d’Italia ed è famosa soprattutto per botteghe artigiane di intaglio e scultura del legno. Sutrio si trova ai piedi del Monte Zoncolan, conta circa 1.300 abitanti ed è famosa per i suoi palazzi settecenteschi perfettamente conservati e armonizzati con il paesaggio, e anche perché è un riuscito esempio di albergo diffuso. Un’occasione perfetta per una vacanza insolita e accogliente allo stesso tempo, grazie all’ospitalità calda e discreta dei carnici.

Da non perdere inoltre il Presepe di Teno: interamente intagliato a mano nel legno, in cui le figure a grandezza naturale si integrano perfettamente nel paesaggio e tra le vie di Sutrio. Questo presepe prende il nome dal suo paziente creatore, il maestro artigiano Gaudenzio Straulino, per tutti «Teno». Sutrio è sicuramente una delle località più antiche della Carnia, abitata già dai Romani: sul colle di Ognissanti gli scavi hanno recuperato resti di capitelli ionici e ancoraggi di ferro: si pensa che qui dovesse sorgere un castello e nello stesso luogo si può visitare oggi la suggestiva Chiesa di Ognissanti. I dintorni di Sutrio regalano poi indimenticabili escursioni, come quella dell’anello del Monte Tamai. Qui sono ancora ben conservate le casere, le tipiche strutture di legno in cui i pastori, che portavano le mucche al pascolo in estate in questi luoghi, si fermavano per riposare e produrre il formaggio di malga.

Il borgo di Tolmezzo

Tolmezzo si trova ai piedi del monte Strabut a 323 m di altitudine, tra il fiume Tagliamento e il torrente But, alla confluenza delle sette valli carniche, circondata dalle Alpi Tolmezzine Orientali. La posizione in cui sorge Tolmezzo è, ed era soprattutto in passato, molto favorevole: la valle è infatti attraversata dalla strada, già esistente in epoca romana (nota come via Iulia Augusta), che attraverso il Passo di Monte Croce Carnico porta in Austria. Il simbolo di Tolmezzo è l'Amariana, splendido monte che con la sua forma piramidale si erge sopra la città. Tolmezzo è il centro principale dalle Carnia, vero cuore politico e commerciale, tanto da esserne considerato il capoluogo. Curata, perfettamente conservata e ricca di monumenti e cose da vedere, Tolmezzo sorge ai piedi del Monte Amariana, che con la sua particolare forma triangolare è il simbolo della città. Distrutta dal terremoto del 1976 e ricostruita da zero con criteri antisismici, Tolmezzo è uno dei centri più antichi della Carnia grazie alla sua posizione: si trova infatti lungo l’antica Via Aurelia di epoca Romana, che collega l’Italia con l’Austria. Anche per questo merita una visita: i sentieri lungo le sue montagne, oggi curati dal CAI (Club Alpino Italiano), seguono il tracciato delle trincee scavate dagli alpini nella Prima Guerra Mondiale. Il suo centro storico, il Borgàt, è un susseguirsi di negozi, botteghe e palazzi settecenteschi. Da non perdere in città il Duomo di San Martino, eretto nel 1764, e la Chiesa di S. Caterina, che risale al ‘400 ed è stata ricostruita nel ‘700. All’interno custodisce una preziosa pala del 1537 che rappresenta lo sposalizio di Santa Caterina.

Per scoprire invece la vita, la storia, le usanze e le tradizioni della Carnia, invece, merita una visita il Museo Carnico delle Arti e Tradizioni Popolari. Qui, dal 1921, sono raccolti attrezzi, arredi, utensili e perfino ricostruiti accuratamente gli ambienti tipici delle case carniche.

Il borgo di Pesariis

Pesariis è una frazione di Prato Carnico e dista 76 km da Udine, questo borgo è conosciuto per una grande tradizione orologiaia che esiste almeno dal 1600. Oggi Pesariis merita una visita perché lungo le strade del paese sono esposti  monumentali orologi di tutti i tipi, veri e propri capolavori, ciascuno con una sua tecnologia e una sua storia, e perché ospita la Mostra dell’Orologeria, praticamente unica nel suo genere in Italia. Tra gli orologi monumentali che si possono ammirare in giro, meritano una menzione l’orologio ad acqua a turbina, quello con carillon e l’orologio di Leonardo Da Vinci. In particolare, l’orologio ad acqua a turbina funziona grazie ad un mulino ad acqua, mentre quello di Leonardo Da Vinci riproduce fedelmente il meccanismo con peso e catenella ideato dal genio fiorentino. La mostra dell’orologeria, che fa parte delle rete dei musei della Carnia, documenta la storia del paese attraverso i suoi orologi dal 1600 ad oggi. È bello trascorrere almeno una mezza giornata a Pesariis, per passeggiare a piedi ammirando l’architettura tipica e per scoprire nel dettaglio come si viveva nel 1600 e nel 1700 da queste parti: la Casa Bruseschi, un perfetto esempio di residenza signorile carnica, oggi è aperta al pubblico e ospita un piccolo museo etnografico. Tutto intorno a Pesariis, poi si aprono i boschi e le vallate ai piedi delle Dolomiti Friulane, in un territorio unico, custodito e conservato con molta cura dagli abitanti.

Forni di Sopra

L'area di Forni di Sopra, incastonata tra le vette delle Dolomiti Friulane dichiarate Patrimonio dell'Umanità UNESCO, offre a visitatori e turisti paesaggi naturali di rara bellezza. Proprio per valorizzare le caratteristiche del territorio, è nato il Parco delle Dolomiti friulane, da cui è possibile partire per escursioni e visite sia d'estate che d'inverno. La Perla delle Alpi, come è stata definita Forni di Sopra dal Programma Europeo per lo Sviluppo nelle Aree Montane, è il cuore delle dolomiti friulane e uno dei centri di sport invernali più rinomati del Friuli Venezia Giulia. Forni di Sopra è inserita nell’ambiente protetto del Parco Naturale delle Dolomiti Friulane, a 900 m sul livello del mare: da qui partono le seggiovie per i 15 km di piste della zona e per escursioni e passeggiate. Da non perdere il Giro delle Malghe: a piedi, in bici o con le “ciaspole” in inverno, l’itinerario tocca i punti più belli delle cime che dominano Forni di Sopra permettendo di ammirare il paesaggio delle Dolomiti e di assaporare e acquistare latte e formaggi prodotti ancora come una volta. Durante la stagione invernale, gli ambienti naturali ed i borghi urbani si trasformano in scenari da fiaba, dove è possibile praticare sport e attività all'aria aperta a contatto con la natura. L’area sciistica del Varmost, a Forni di Sopra, offre agli amanti dello sport numerose piste, adatte ad ogni livello, esposte sempre al sole, per giornate di sci ai massimi livelli. Le suggestioni offerte dalla cornice ambientale delle Dolomiti Friulane, la tradizione nell’ospitalità, i servizi moderni e l’abbondanza della neve sono solo alcuni dei motivi per scegliere Forni di Sopra come destinazione per la tua vacanza.

Forni Avoltri

La località di vacanza ideale per chi ama le lunghe escursioni, le arrampicate, le esplorazioni naturalistiche e i percorsi in mountain-bike. La fitta serie di sentieri che collegano rifugi e malghe danno l'opportunità di affrontare escursioni e trekking anche di più giorni. Particolarmente suggestiva l'escursione al Lago Bordaglia, uno dei siti di maggior pregio naturalistico della catena carnica e la più vasta oasi di rifugio faunistico del Friuli Venezia Giulia. Da non perdere, per agli amanti del trekking, anche le escursioni sul monte Coglians, con partenza dal rifugio Tolazzi. Conosciuto un tempo per l’attività estrattiva e la lavorazione dei metalli nelle fornaci, oggi, il comune di Forni Avoltri è noto in regione per la presenza di una sorgente d’acqua oligominerale a basso contenuto di salinità, la sorgente di Fleons, nei pressi della località di Pierabech. D'inverno fulcro di attrazione dell'area è il Centro Internazionale di Biathlon con le sue gare a livello mondiale. Naturalmente le piste possono essere utilizzate anche per il fondo tradizionale e, poi, non mancano entusiasmanti escursioni sci alpinistiche o più tranquille passeggiate con le racchette da neve lungo i boschi innevati.

Il borgo di Ravascletto

Il piccolo centro abitato di Ravascletto (566 abitanti) in Carnia fa parte dell’associazione borghi autentici d’Italia e merita una visita per il panorama, le piste da sci, le escursioni e il fascino del borgo. Ravascletto risale alla fine del Duecento e oggi offre ben 12 impianti di risalita che raggiungono i 1700 metri del Monte Zoncolan. Per questo è uno dei centri sciistici invernali più frequentati della Carnia, ma Ravascletto sa regalare emozioni anche a chi non scia: nel periodo tra le due guerre è stata realizzata la Panoramica delle Vette. Si tratta di una strada comunale di più di 30 km, che si può percorrere in auto con vari punti di sosta e tocca tutte le cime e i punti di osservazione più belli dei dintorni. Gli appassionati di montagna la definiscono uno dei sentieri montani più belli del Friuli Venezia Giulia: lungo questa via, infatti, si raggiungono i 2.000 metri di quota e il panorama spazia a 360° sul Monte Coglians, le Dolomiti Friulane, i due piccoli laghi del territorio e perfino le cime del Grossglockner in Austria. Sci, montagna ed escursioni indimenticabili quindi, ma anche un centro molto curato e fermo nel tempo, in cui passeggiare ammirando alcuni edifici tipici della zona, come la Casa di Baldisâr a Ravascletto e la Casa di Parigijn nella frazione di Zovello, con un affresco del 1600, o la Chiesa di San Matteo Apostolo, che risale al Settecento e custodisce sculture di legno del 1600

Il borgo di Ampezzo

Ampezzo, da non confondere con la blasonata Cortina d’Ampezzo che si trova in Veneto, è uno dei centri carnici più importanti e più antichi. Famoso per i borghi medievali ben conservati e per le sue abitazioni tipiche, Ampezzo viene citato per la prima volta nel 762 come vicus Ampicio e si trova a 560 metri di altezza, inserito nella cosiddetta Foresta di Ampezzo, che comprende alcuni tra i boschi secolari più belli della Carnia. In centro merita una visita il duomo di San Daniele Profeta, del 1800, che conserva opere di Nicola Grassi e un altare barocco del 1641. La pinacoteca Davanzo poi raccoglie le opere del pittore paesaggista di Ampezzo Marco Davanzo, mentre il Museo geologico di Ampezzo permette di scoprire la storia di questa terra da 450 fino a 40 milioni di anni fa con rocce, fossili, mostre e laboratori a tema per bambini e ragazzi. La storia della Resistenza rivive poi a Palazzo Angelo Unfer. Già sede nel 1944 della Zona Libera della Carnia e dell’Alto Friuli, oggi il palazzo è la sede di una mostra Fotografica e di documenti legati alla Resistenza. Il fascino della tradizione è ben evidente nei borghi storici di Ampezzo, in particolare a Oltris e Voltois: poco lontani dal centro, questi borghi sono rimasti intatti nella loro struttura medievale.Il territorio e le valli circostanti si esplorano poi con una serie di sentieri attrezzati con vari gradi di difficoltà: turistico, escursionistico, escursionista esperto.

Il borgo di Raveo

Raveo è uno dei borghi autentici più piccoli della Carnia. Con soli 469 abitanti, Raveo si trova in una valle soleggiata in un territorio che va dai 300 ai 2.064 metri di quota.

Piccolo, ma ricco di storia: gli scavi hanno documentato l’esistenza di un villaggio celtico dove ora sorge Raveo, poi diventato romano. Durante la Seconda Guerra Mondiale poi, Raveo fu teatro di una dura battaglia tra cosacchi e partigiani con la vittoria di questi ultimi, mentre il sisma del 1976 ha lasciato intatto solo una parte del fascino antico delle sue maestose case di pietra, oggi nascoste dall’abitato moderno. Raveo è famosa in Carnia per la rassegna Sapori di Carnia, che si tiene ogni anno nella seconda domenica di dicembre. Tutto il paese di veste a festa: rassegne, banchetti, mercatini danno la possibilità di assaporare vere rarità, come la marmellata di olivello spinoso che si produce qui, la grappa al radicchio di montagna e la polente e brume, cioè una polenta morbida con panna scremata proveniente dal latte munto la sera prima. I dintorni di Raveo meritano una visita per il Santuario della Madonna del Monte Castellano: eretto nel 1619 sui resti di una vecchia chiesa, sorge sul luogo in cui si narra che sia apparsa la Vergine Maria. Dietro al Santuario si erge l’ex Romitorio di Monte Castellano, fondato dai frati Francescani nel 1686. In località Pani, invece, sull’altopiano si possono ammirare i resti dei rustici tipici della Carnia: le case rurali con i fienili usate dai pastori fino a pochissimo tempo fa.

Come arrivarci:

In auto: Seguire in direzione per Merano,  continuare sulla SS12 in direzione Pusteria, e continuando sulla SS52  si arriverà a Forni di Sopra

In treno: Arrivare a Chiasso in treno, per fare il cambio a Milano, per poi prendere una Freccia verso Udine e da lì si prosegue su treno regionale in direzione Tolmezzo.


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